Descrizione
La storia della Chiesa Madre di Zafferana Etnea, intitolata alla Madonna della Provvidenza, va di pari passo con quella dei tanti terremoti che hanno colpito il borgo etneo. Se la sua costruzione originaria risale al 1731 per volontà di Don Francesco Gagliano, decano della Basilica Collegiata di Catania, le sue ricostruzioni e modifiche strutturali si susseguono nel corso dei secoli, definendone non solo l’aspetto ma anche la sua storia. Si pensi, agli interventi del 1831, del 1882 e ancora quelli più recenti del 1997 che ne ripristinarono l’agibilità, dopo il terremoto del 1984.
Nonostante queste vicissitudini, la Chiesa Madre di Zafferana è emblema del barocco siciliano. Imponente esternamente, infatti, domina la piazza antistante con la sua solenne presenza rinvigorita dal contrasto cromatico creato dalla pietra bianca della facciata e dei due campanili gemelli posti ai suo lati e la scalinata nera in pietra lavica, accogliente all’interno in cui vi sono varie opere pittoriche di Giuseppe Sciuti (1834-1911), tra cui la tela raffigurante San Giuseppe.
Modalità d'accesso
Accesso da Via Garibadi, assenza di barriere architettoniche